DIRETTIVA CASA GREEN: COME CAMBIA IL MERCATO IMMOBILIARE

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Il 14 marzo il Parlamento Europeo ha approvato il testo che prevede la ristrutturazione degli immobili europei con l’obiettivo di renderli più sostenibili e meno energivori. In Italia possiamo ipotizzare che la Direttiva diventerà operativa dal 2025. È possibile quindi ipotizzare ed è ampiamente confermato dalle richieste di possibili acquirenti che stanno arrivando alla nostra agenzia, che molti immobili in vista dell’attuazione della direttiva UE, potrebbero perdere l’attuale valore di mercato se non adeguatamente ristrutturati perché meno appetibili sul mercato. Anche l’aumento dei costi di ristrutturazione rende gli immobili da ristrutturare meno ricercati e quindi, per la legge di mercato, i prezzi degli stessi sono destinati a scendere.

Al momento nel nostro Paese il 74% delle abitazioni (quasi 11 milioni) rientra una classe energetica E, F o G, quindi inferiore ai parametri imposti dalla nuova Direttiva.

Lo scopo principale della normativa è di ridurre le emissioni di gas serra e il consumo energetico nel settore edilizio entro il 2030, azzerando le emissioni entro il 2050 attraverso una serie di misure per il settore residenziale:

  • Ottenere almeno la classe energetica E entro il 2030;
  • Conseguire la classe D entro il 2033;
  • Gli edifici in classe energetica G non dovranno superare il 15% del parco immobili dell’intero territorio;
  • La scala di efficienza energetica dovrebbe variare da A a G, con parametri ancora da stabilire e diversi rispetto alla classificazione italiana (meno stringenti).
  • Per quanto riguarda gli edifici non residenziali e quelli pubblici, le classi energetiche dovranno essere raggiunte entro il 2027 (per la classe E) e il 2030 (per la classe D).
  • Per quel che riguarda tutti i nuovi edifici “per i quali sarà tecnicamente ed economicamente fattibile” dovranno essere dotati di tecnologie solari entro il 2028, mentre per gli edifici residenziali soggetti a importanti ristrutturazioni la scadenza è fissata al 2032.

Ma quali immobili sono esclusi dalla direttiva?

La nuova Direttiva UE prevede alcune eccezioni. Tra gli immobili che potranno essere esclusi dagli interventi di ristrutturazione troviamo:

  • Monumenti
  • Edifici con particolare valore storico e architettonico
  • Chiese e altri luoghi di culto
  • Edifici a uso temporaneo
  • Seconde case utilizzate per meno di quattro mesi all’anno
  • Abitazioni unifamiliari di superficie inferiore a 50 metri quadri

Nessun divieto di vendere o locare

Adeguare un edificio che è in classe energetica F o G ha creato giustificate preoccupazioni sia per i costi eventualmente da sostenere che per la fattibilità in termini di tempo. È stata però smentita la voce iniziale per cui non si potrebbe affittare o vendere un immobile che non abbia la classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033.

In realtà questo obbligo ci sarebbe solamente per quegli immobili che sono oggetto di un’importante ristrutturazione e che quindi dovranno adeguarsi al nuovo limite di classe energetica. Nel caso in cui non venga fatta nessuna ristrutturazione o fino al momento in cui non si sia programmata, basterà avere l’attestato di certificazione energetica APE che attesti lo stato di fatto, sia per vendere un immobile che per affittarlo.

Certamente, nei prossimi anni, un immobile che consuma molta energia sarà meno appetibile sul mercato rispetto a quelli in classe A o B, ma questo fa parte delle normali dinamiche commerciali. È ovvio che una casa nuova, efficiente e in ottime condizioni valga più di una vecchia, energivora e da ristrutturare.

Puoi vendere un immobile in classe G

È bene chiarire che non vi sia alcun divieto di vendere un immobile in classe G. È plausibile che se l’immobile in questione non ha altri elementi che ne accrescono il prestigio come la posizione, gli spazi esterni, la vicinanza con i servizi, il prezzo di vendita potrebbe non essere molto allettante.

Un possibile problema potrebbe essere la difficoltà di ottenere un mutuo per l’acquisto di un immobile di questo tipo, come ha denunciato l’ABI in questi giorni. Tuttavia questo è un argomento che merita di essere approfondito e chiarito in un momento successivo, poiché la situazione potrebbe variare in base ai diversi fattori del mercato immobiliare e alla operatività o meno della direttiva.

Ad esempio, in alcuni casi, comprare casa da ristrutturare potrebbe essere un’opportunità per l’acquirente soprattutto se può beneficiare di incentivi fiscali o di agevolazioni per la riqualificazione energetica.

La riqualificazione energetica degli immobili può essere vista come una spinta positiva per il mercato immobiliare Italiano in gran parte vetusto. Attendiamo linee guida più precise della Comunità Europea e dallo Stato per poter interpretare al meglio il mercato e tenervi aggiornati sugli sviluppi futuri.

Nel frattempo vi invitiamo a visionare tutte le nostre proposte sul nostro sito e a contattarci allo 0583 402198 per tutte le informazioni.

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